Luca Beatrice

2017

In viaggio tra l’organico e l’universo

Chi e’ Meggiato? Artista, non solo: filosofo, studioso, alchimista, artigiano, scienziato in grado di riportare in scultura un repertorio formale di catalogazione simbolica e rappresentazione astratta dell’universo. Immergersi nella dimensione mistica veneziana, attraverso fusioni in bronzo, intarsi, marmi e pietre, equivale a perdersi nella coreografia cellulare di evanescenze luminose  organizzate in pose ieratiche, astratte, a volte accoglienti, altre sfuggenti, fossili di un tempo lontano raggiunti per magia da nuova vita. Un tempo e una vita nella quale è facile riconoscersi perché si riferiscono entrambi alla materia di cui siamo fatti e all’idea verso cui tendiamo, con sfere come nuclei, labirinti come membrane, estroflessioni e introflessioni viscerali. E’ una materia organica, quella di Meggiato, che riesce a diventare nobile, un’entità estremamente familiare e squisitamente arcana, un essere che vive nella dualità propria dell’uomo, la stessa di cui si compone l’universo e verso la quale, per destino, siamo inesorabilmente attratti.

Leggi tutto

2011

SCULTURA LIQUIDA

(…) Elementi plastici che dovrebbero essere la sintesi formale delle azioni dell’uomo a contatto con gli ingranaggi di questa società, dove è necessaria volontà, forza, ottimismo, semplicità, chiarezza.
Pietro Consagra

Ho una nuova passione per i Musei di Scienze Naturali, contenitori antitempo che collezionano le più antiche, enormi o microscopiche, specie animali e vegetali, attraversando i campi scientifici della zoologia, della botanica, mineralogia, della geologia e della paleontologia. Nel museo di Torino, oltre a forme biologiche e abiologiche, si trovano impilate incredibili sezioni di entomologia e ornitologia: sono nell’insieme invisibili città di insetti e segrete collezioni di nidi di volatili che metterebbero in ginocchio qualsiasi professionista in materia di unità abitative e architetture sociali.
Guardando agli alveari attorcigliati e ai nuclei di energia materica di Gianfranco Meggiato, ritrovo quella stessa compostezza unitaria e un’uguale forza entropica, di contenere un caos naturale entro forme che sono generate da quello stesso caos. La frammentazione dell’unità cellulare delle sculture di Meggiato è protetta da una tensione materica di forme a un primo sguardo familiari. Lo sono forse proprio per quella naturale aderenza a un’architettura biologica primordiale, a cellule e nuclei, di implosioni ed esplosioni, catene di dna e viscere magmatiche e corporali.
Ammiro l’abilità di “mani” creative, quelle di insetti e uccelli, in grado di elaborare soluzioni di umana possibilità, così come ammiro la capacità di un artista di entrare così a fondo nella materia da riuscire a immortalarne la fluidità seppur nella fissità del bronzo.

Leggi tutto